domenica 12 aprile 2015

L'usignolo e la rosa

8 febbraio , all’Auditorium Tarentum in via Regina Elena 122 a Taranto, è andato in scena alle ore 18.00,  “L’USIGNOLO E LA ROSA “ di Oscar Wilde, in programma per la rassegna teatrale #PANETEATRO, dedicata ai bambini e alle famiglie.

La compagnia Teatro delle Molliche di Corato, porta in scena Oscar Wilde con L’ Usignolo e la rosa, uno dei più celebri racconti per bambini dello scrittore irlandese, contenuto nella raccolta Il Principe felice e altri racconti.
regia di Francesco Martinelli       costumi di Mariangela Graziano  
musiche di Igor Stravinsky
Compagnia Teatro delle Molliche



















L'usignolo e la rosa è stato uno spettacolo che ha incantato i bambini ma che ha fatto riflettere anche tanto gli adulti: il sacrificio d'amore, infatti, è un tema sempre attuale e che ci aiuta a interrogarci sulla reale importanza dei valori della vita.
Una grande interpretazione del Teatro delle molliche!

giovedì 29 gennaio 2015

L'ultimo piano

L’ULTIMO PIANO
 di Fabiano Marti

con Mauro Pulpito e Fabiano Marti e Ketty Volpe
Regia Fabiano Marti
produzione: La Compagnia Comica del Teatro Di Cagno














Foto di: Veronica Iacobini

martedì 27 gennaio 2015

Gli ebrei a Terezìn

GLI EBREI A TEREZÌN
REGIA DI MAURIZIO CICCOLELLA

CON MAURIZIO CICCOLELLA ALESSIA DE BLASI FRANCESCA ZURLO MARILÚ SBANO
PRODUZIONE MÒTUMUS




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Una storia forte, quella degli ebrei a Terezìn. Una storia che, purtroppo, non è frutto di fantasia. Monologhi di artisti, bambini, musicisti deportati chissà perché, chissà come in campi di concentramento dai nazisti. All’inizio della deportazione degli ebrei a Terezìn, “la città donata agli ebrei del Führer”, i detenuti non erano autorizzati a possedere strumenti musicali, macchine fotografiche, libri... In realtà, non erano autorizzati a possedere niente. 
Credo che, per un artista, vedere che l’oggetto della propria passione gli venga sottratto e, magari distrutto, davanti ai suoi occhi sia come vedere un pezzo di sé che va via con esso. Che sia un violoncello, piuttosto che una tela e della tempera, o un quaderno o una pellicola o un libro non cambia: per un essere umano che vive di quelle passioni significa portare via la sua identità: si tratta, forse, della tortura peggiore da affliggere ad un uomo.
In un secondo momento, poi, ai musicisti ebrei prigionieri a Terezìn, fu consentito di riprendere gli strumenti in mano e di suonare per nazisti, per i loro tornaconto: in particolar modo per far propaganda, giravano film o spettacoli al fine di mostrare al mondo intero che agli ebrei, nei campi di concentramento, non mancava nulla. Un’azione subdola, crudele, ma che, al tempo stesso, ha potuto dar spazio allo sfogo e alle speranze degli ultimi giorni di vita dei poveri detenuti e alla ribellione che essi volevano trasmettere cantando, a gran voce “Libera me! Libera nos!”.

Foto e articolo di: Veronica Iacobini

L'articolo è stato pubblicato anche su http://www.auditoriumtarentum.it/news-ultime/item/182-%E2%80%9Clibera-me-libera-nos-%E2%80%9D.html

giovedì 15 gennaio 2015

Il complesso dell'obelisco

Il Complesso dell’Obelisco di Carlo Terron
compagnia : Traluco
regia di Alfredo Traversa
Attori: Orazio Massafra, Carmela Coviello, Tano Chiari

















Foto di: Veronica Iacobini